STAZIONI DI PRESIDIO PER LA LEGIONELLA REALIZZATE DA ERRETI TECHNOLOGY
INFORMAZIONE TECNICA ALLA LOTTA DELLA LEGIONELLA
SOMMARIO:
1. LEGIONELLA PNEUMOPHILA: COS’È? 2. ESPOSIZIONE 3. CONDIZIONI PER LO SVILUPPO 4. TECNICHE DI TRATTAMENTO CONTRO LA LEGIONELLA
1. LEGIONELLA PNEUMOPHILA: COS’E’ ?
Batterio aerobio gram-negativo
50 specie di Legionelle
L. Pneumophila causa del 90 % di malattia
LA SCOPERTA
Nel 1976 a Philadelphia
Riunione di ex legionari
221 casi 29 morti
50 specie di Legionelle
L. Pneumophila causa del 90 % di malattia
LA SCOPERTA
Nel 1976 a Philadelphia
Riunione di ex legionari
221 casi 29 morti
QUADRO CLINICO Due distinti quadri clinici:
- Febbre di Pontiac, simile ad influenza, si risolve in 2-5 giorni, no interessamento polmonare.
- Legionellosi, interessamento polmonare, notevole gravità, può avere esito letale.
2. ESPOSIZIONE
La legionella è presente nell’acqua.
La patologia richiede:
La patologia richiede:
- Elevata concentrazione nell’acqua.
- Temperatura dell’acqua
- Dispersione sotto forma di aerosol
- Situazioni applicative
- Inalazione da parte di persone suscettibili.
a) Concentrazione nell’acqua
b) Temperatura
c) Dispersione aerosol
- da 0 a 20°C Legionella quiescente
- da 20 a 37° C Legionella attiva
- da 37 a 42°C Range crescita ottimale
- da 42 a 50°C Legionella attiva
- da 50 a 60°C Range inattivazione lenta
- Sopra i 60°C inattivazione rapida
- Circuiti di distribuzione di acqua calda sanitaria (docce)
- Vasche e piscine per relax o terapie (idromassaggio)
- Torri di raffreddamento
- Apparati di umidificazione dell’aria
- Apparecchi medici per trattamenti respiratori
- Fontane decorative
d) Situazioni applicative
- Ospedali e altre strutture sanitarie. Rischi incrementati da malattie di base e utilizzo di apparecchi terapeutici.
- Comunità (alberghi,impianti sportivi). Rischi per caratteristiche dimensionali e tipologiche degli impianti, elevato numero e frequente turn- over degli esposti.
- Esposizione lavorativa di addetti a specifiche operazioni di manutenzione.
- Età avanzata
- Sesso maschile
- L’immunodeficienza
- Il fumo da sigaretta
- L’alcolismo
- La presenza di malattie croniche
3. CONDIZIONI PER LO SVILUPPO
- Temperatura da 20 a 50°C
- Presenza di sistemi in ricircolo
- Usura dei preparatori d’acqua calda
- Tubazioni terminali e rami morti
- Mancanza di idoneo trattamento acqua
- Presenza di alcuni materiali nell’impianto
USURA DEI PREPARATORI D’ACQUA CALDA SANITARIA
Nei preparatori di acqua calda sanitaria a serpentina, il ritorno nella parte bassa del serbatoio resta a temperatura relativamente bassa, è questa parte nella quale ci sono i depositi.
SITUAZIONE OTTIMALE PER LA PROLIFERAZIONE BATTERICA
TUBAZIONI TERMINALI E RAMI MORTI
- Conoscenza ottimale dell’impiantistica
- Eliminazione dei rami morti
- Tubazioni terminali che devono essere funzionali
- Trattamento acqua
INCROSTAZIONI
=
CRESCITE MICROBIOLOGICHE
La struttura porosa dei depositi calcarei favorisce la proliferazione della Legionella, proteggendola dai disinfettanti e dall’acqua calda.
TRATTAMENTO ACQUA
CORROSIONI
=
CRESCITE MICROBIOLOGICHE
I prodotti derivati dai fenomeni di corrosione possono essere un fattore di nutrimento per la Legionella.
MATERIALI NELL'IMPIANTO
- Plastiche e vetro: tassi di crescita elevati
- Tubo zincato: tassi di crescita elevati
- Rame: tassi di crescita ridotti
- Tenute di gomma negli ugelli delle docce: accumulo dei batteri con crescite esponenziali
Ogni metodo suggerito dalle “linee guida” presenta vantaggi e svantaggi. Non esiste un vero e proprio rimedio ideale.
Nella scelta della soluzione si considerano alcuni concetti fondamentali:
- L’eliminazione temporanea dei batteri “non serve”;
- Bisogna eliminare la fonte della contaminazione del sistema idrico;
- Sanitizzazione dell’impianto con rimozione “completa del biofilm”:
- Dosaggio continuo di disinfettante per evitare la ricontaminazione
4. TECNICHE DI TRATTAMENTO CONTRO LA LEGIONELLA
a) TRATTAMENTO TERMICO
b) IPERCLORAZIONE
c) BIOSSIDO DI CLORO
d) PEROSSIDO D’ IDROGENO PIU’ SALI D’ARGENTO
e) RADIAZIONE ULTRA VIOLETTO
a) TRATTAMENTO TERMICO
-
SHOCK TERMICO
Aumento della temperatura dell’acqua calda a 70-80°C continuativamente per 3 giorni consecutivi con scorrimento per almeno 30 minuti al giorno. -
MANTENIMENTO TEMPERATURA
Mantenimento di una temperatura tra i 55-60°Cnella rete dell’acqua calda
COMMENTI
- Non sempre applicabile
- Non applicabile nei sistemi che utilizzano acqua fredda
- Innesco di processi di incrostazione
- Costo elevato
- Tempo e personale
- Rischio di scottature
- Azione corrosiva
b) IPERCLORAZIONE
-
IPERCLORAZIONE SHOCK
Immettere una soluzione di cloro nell’acqua fino ad ottenere una concentrazione di cloro libero residuo di 20-50 mg/l. Tempo di contatto: 2 ore con 20 mg/l, o 1 ora con 50 mg/l -
IPERCLORAZIONE CONTINUA
Aggiungere cloro in modo che la concentrazione residua sia compresa tra 1-3 mg/l
COMMENTI
- Azione corrosiva
- Efficacia limitata su incrostazioni e biofilm
- Azione disinfettante ottimale sotto i 30°C
- Possibile formazione di sottoprodotti (THM)
c) BIOSSIDO DI CLORO
Sono valide le stesse indicazioni dell’iperclorazione
d) PEROSSIDO DI IDROGENO CON SALI D’ARGENTO
-
SANIFICAZIONE SHOCK
In questo caso è necessario interrompere l’erogazione dell’acqua ed immettere una soluzione del prodotto nell’acqua fino ad ottenere una concentrazione del 0,1 %. Tempo di contatto 4-6 ore. -
SANIFICAZIONE IN CONTINUO
In questo caso l’erogazione dell’acqua rimane conforme al D.M. 31/01.
Immettere una soluzione del prodotto nell’acqua di reintegro al bollitore fino ad ottenere una concentrazione di prodotto uguale a 10 mg/l.
COMMENTI
- Azione non corrosiva
- Efficace anche su biofilm
- Nessuna formazione di sottoprodotti
- Necessita di trattamento acqua
e) RADIAZIONE U. V.
Solo come prevenzione dopo bonifica con eliminazione della Legionella.
Non garantisce la disinfezione all’uscita dell’apparecchiatura.